Nella prima metà degli anni 70, nel cuore ardente e infernale delle acciaierie e ferriere di Sesto San Giovanni, in un’area ai bordi della città delle fabbriche, muove i primi passi la vicenda di quello che nel 1980 sarebbe diventato il “Coro La Miniera”. L’iniziale spunto è tipicamente aggregativo e inclusivo, tanto più necessitante quanto più si manifesta il tratto periferico ed emarginante del luogo.
Renzo Bertoldo coglie e rielabora questa vitalità conducendola nell’alveo di esperienze sociali e musicali i cui codici gli appartengono. La carica giovanile iniziale della “Miniera” manifesta il proprio ardore creativo soprattutto nelle animazioni liturgiche e in ritualità di canto e rappresentazione scenica e di animazione nella vita del quartiere. Progressivamente, con l’intento di personalizzare e non lasciare ai margini del linguaggio quella tipicità, Renzo Bertoldo, oltre a cercare di tutelare una forma espressiva vocale naturale del gruppo, inserisce nel repertorio brani di sua composizione, legati allo sguardo su una piccola quotidianità che si fa mondo e mito.
Contestualmente, si avvia un’instancabile ricerca di relazioni e rapporti e collaborazioni con altri cori e musicisti, in Italia e all’estero. Con i propri canti inediti, nel 1988, vince il primo premio al concorso corale della nuova creatività Popolare di Mariano Comense e dal 1988 al 2013 è ben cinque volte 1° classificato e sei volte al 2°posto in importanti concorsi nazionali. Nel 1991 è 3°classificato al Concorso Nazionale di Vittorio Veneto.
Seguono altre affermazioni e nascono relazioni con altri artisti, progetti ed esecuzioni pubbliche, trasferte e amicizie, come accade per moltissimi cori. Tra i progetti storici: la trilogia “Patmos per doppio coro ensemble strumentale e teatrale, realizzata per la prima volta nel 1993 con il coro Licabella di Rovagnate diretto da Flora Anna Spreafico e riproposta nel 2017, la raccolta di canti liturgici “Missa Caritatis” per coro, organo, pianoforte e tromba, presentata in Santo Spirito in Sassia a Roma nel 2003 (in una celebrazione presieduta dal Card. di Milano Dionigi Tettamanzi), le esperienze con il coro “Caritas” di Riga, i brani che rievocano il tempo delle fabbriche, incontri e concerti tematici…
Anche in questi ultimi anni il coro, in ulteriore fase di rilettura della propria storia, non ha mai smesso di tener vivo il proprio fuoco. Due sono gli appuntamenti annuali storici che il coro, con il patrocinio dell’Amministrazione di Sesto San Giovanni propone in città, la rassegna primaverile e quella invernale dove vengono ospitati ensemble corali di particolare valore artistico o simbolico, o gruppi con i quali sono state mantenute relazioni molto forti nel tempo.
Con riferimento all’attività più recente: il progetto “concerto” “Canta e cammina” costruito in collaborazione con il Coro “Enjoy” di Cesano Maderno diretto da Raffaele Cifani, ed eseguito il 6 novembre in terra Veneta nel cuore dei Colli Berici (Vi), poi riproposto il 18 dicembre 2022 nel quartiere storico “Villaggio Falck “di Sesto san Giovanni, insieme al gruppo vocale di Biella “Voceversa”.
La fiamma rituale e popolare del coro viene così tenuta ancora accesa e alimentata, come lampada simulacro, contraltare dei forni di un tempo.
Attuale docente di riferimento per la prassi vocale è Daniela Panetta, cantante jazz e vocologa artistica di esperienza internazionale.
Attualmente il coro è organizzato in forma di Associazione di Promozione Sociale (APS) con la denominazione “Insieme Vocale e Strumentale La Miniera APS”